Il mondo della luna, Firenze, Giovannelli, 1751

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera in casa di Ecclittico.
 
 LISETTA con paggi
 
 LISETTA
 Olà paggi, staffieri,
 camerieri, braccieri,
1025datemi da sedere, or ricordatevi
 ch’io son la principessa,
 vogl’esser obbedita e rispettata
 e se farete ben, vi sarò grata.
 Sopra tutto avertite
1030di nulla riportarmi
 di quel che fa il mio sposo.
 E null’a lui mai riportar di me,
 mentre ognuno di noi pensa per sé.
 Avete a dormir poco;
1035avete a mangiar freddo
 e nell’ore dell’ozio
 vuo’ che l’astrologia tutti studiate,
 acciò saper possiate
 quello che far vi tocca,
1040senza che a comandarvi apra la bocca.
 Se qualchedun sospira
 per le bellezze mie, ditelo in modo
 di non farmi arrossir. Se la fortuna
 aiutar vi vorrà con delle mance,
1045un occhio serrerò
 né le mance con voi dividerò.
 Ma che vedo? Son qui le mie padrone;
 che padrone? Son io la maestà;
 mi metterò in contegno e gravità.
 
 SCENA II
 
 FLAMINIA, CLARICE e detta
 
 FLAMMINIA
1050(Divertiamoci un poco). (A Clarice)
 CLARICE
                                                (È tanto sciocca
 che il sognato piacer si gode in pace).
 FLAMMINIA
 (Facilmente si crede a quel che piace).
 LISETTA
 (Che dicono? Che fanno?
 All’uso femminil mormoreranno).
 FLAMMINIA
1055Signora, mi consolo
 della vostra fortuna.
 LISETTA
                                       Vi ringrazio.
 CLARICE
 Me ne consolo anch’io.
 Viva vostra maestà.
 LISETTA
                                       Ragazze, addio.
 FLAMMINIA
 Si ricorda, signora,
1060quand’era nostra serva?
 LISETTA
                                               State zitta.
 Del nostro primo mondo mi scordai,
 come se non ci fossi stata mai.
 CLARICE
 Quest’è l’uso comune,
 chi sorte ha migliorato
1065non si ricorda più del primo stato.
 LISETTA
 Come vi piace il mondo della luna?
 FLAMMINIA
 È bello, è bello assai.
 LISETTA
                                        Sediamo un poco.
 CLARICE
 Lei ci fa tropp’onore.
 LISETTA
 Sì sì, vi voglio far questo favore.
 FLAMMINIA
1070(È ridicola invero).
 CLARICE
                                      (Io me la godo).
 Mi favorisca, lei
 è provveduta ancor di cicisbei?
 LISETTA
 Oh che diamine dite?
 Oggi ho preso marito.
 CLARICE
                                           In questo mondo,
1075per quel che m’hanno detto,
 insegna della luna il galateo
 essere posto in uso il cicisbeo.
 FLAMMINIA
 Quest’è comune usanza
 e saria il non averlo una increanza.
 LISETTA
1080Ma io che son novella
 trovarmi non saprei
 di questi cicisbei.
 CLARICE
 Una donna prudente
 trova ben presto il cavalier servente.
 
1085   Un parigin che serva
 per mera civiltà
 col suo servir conserva
 le leggi d’onestà.
 Guardatevi da quelli
1090che voglion comandar.
 Già so che m’intendete
 né voglio mormorar.
 
    Vi basti un solo laccio
 ch’è quel del vostro sposo.
1095Fuggite il duro impaccio
 d’un cicisbeo geloso.
 Se docile è il servente,
 si puole sopportar.
 Ma quando è impertinente,
1100si deve licenziar.
 
 SCENA III
 
 FLAMINIA e LISETTA
 
 FLAMMINIA
 Possibile, o Lisetta,
 che ti lasci acciecar dall’ambizione?
 E non vedi che questa è un’illusione!
 LISETTA
 Olà, come parlate?
 FLAMMINIA
1105Si fan delle risate
 a causa della tua sciocca credenza.
 LISETTA
 Cos’è questa insolenza?
 Lo so che per invidia voi parlate.
 Io son la principessa e voi crepate.
 FLAMMINIA
1110Tu sei pazza.
 LISETTA
                           Tacete.
 FLAMMINIA
 Lo vedrai...
 LISETTA
                        Non v’ascolto.
 FLAMMINIA
 È Mosca il gran signor.
 LISETTA
                                            No, non è vero.
 FLAMMINIA
 Il lunatico soglio
 terminerà in fischiate.
 LISETTA
1115Io son la principessa e voi crepate.
 FLAMMINIA
 
    Ritorna sì ritorna
 al primo tuo sentiero.
 Togli dal cor l’impero,
 la cura di regnar.
 
1120   Se la ragion del trono
 son le maggior tue pene,
 abbandonar conviene
 né devi sospirar.
 
 SCENA IV
 
 LISETTA sola
 
 LISETTA
 Oh guardate, garbata signorina!
1125Con me, che son signora e principessa,
 voler venir a far la dottoressa?
 Ma purtroppo è così. Quando si dona
 a certa gente bassa
 un po’ di confidenza
1130convien sempre temer qualche insolenza.
 E poi e poi l’invidia
 è il vizio che a costoro il cor martella.
 Or di questa, or di quella
 si mormora da loro a più non posso
1135e si taglian agli altri i panni addosso.
 
    Quando si trovano
 le basse femmine,
 dicono, parlano
 sempre così.
 
1140   «Eh! Non sapete?
 Nina l’ha fatta».
 «Eh cosa dite?»
 «Lilla fuggì».
 
    Le triste femmine
1145sono così.
 
 SCENA V
 
 Sala con trono.
 
 ECCLITTICO, BUONAFEDE, MOSCA da gran signore, ERNESTO e seguito di cavalieri e servi
 
 MOSCA
 O uomo sublunare,
 in questo nostro mondo
 le figlie, quando sono da marito,
 si maritano tosto e non si aspetta
1150e se le vostre figlie
 hanno da star quassù,
 maritarle conviene,
 altrimenti così non stanno bene.
 BUONAFEDE
 Io mi rimetto a quello che farà
1155vostra più che lunare maestà.
 ECCLITTICO
 Flaminia viene e Clarice con essa
 corteggiando la nostra principessa.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Tutti
 
 LISETTA
 Brave, brave, ragazze, mi piacete,
 se voi mi servirete,
1160la mancia vi darò
 e quanto prima vi mariterò.
 MOSCA
 Sposa, venite in trono,
 se vostro sposo sono,
 vuo’ che siam promotori e testimoni
1165di due altri felici matrimoni.
 Espero, a voi destino (Ad Ernesto)
 Flaminia per consorte.
 La prenderete voi?
 ERNESTO
                                      Sì mio signore,
 lieto la sposerò con tutto il core.
 MOSCA
1170E voi, Flaminia bella,
 siete di ciò contenta?
 FLAMMINIA
                                         Contentissima.
 ERNESTO
 Sposa mia dilettissima.
 FLAMMINIA
 Adorato consorte.
 A DUE
 Oh felice momento! Oh lieta sorte!
 ERNESTO
 
1175   Cara ti stringo al seno.
 
 FLAMMINIA
 
 Caro, già tu sei mio.
 
 A DUE
 
 Oh che contento, oh dio!
 Ah che mi balza in petto
 tutto brillante il cor.
 
 BUONAFEDE
1180Oh figlia, oh sangue mio,
 nel vederti gioir giubbilo anch’io.
 MOSCA
 Ecclittico, a voi tocca
 render lieta e felice
 con i vostri sponsali anco Clarice.
 ECCLITTICO
1185Eccomi, pronto io sono
 e della destra sua sospiro il dono.
 MOSCA
 Clarice il prenderete?
 CLARICE
                                           E perché no?
 Anzi con tutto il cor lo prenderò.
 ECCLITTICO
 Ecco la mano.
 CLARICE
                            E con la mano il core.
 A DUE
1190Oh felice fortuna! Oh lieto amore!
 ECCLITTICO
 
    Sposina mia cara.
 
 CLARICE
 
 Sposino diletto.
 
 ECCLITTICO
 
 Mi sento nel petto
 il cuor balzar.
 
 CLARICE
 
1195   La gioia, l’affetto
 mi fan giubilar.
 
 A DUE
 
    Oimè che contento!
 Oimè cosa sento!
 Non posso più star.
 
 BUONAFEDE
1200Cara la mia figliola,
 il vederti contenta mi consola.
 MOSCA
 Buonafede, che dite?
 Siete di ciò contento?
 BUONAFEDE
                                          Anzi ho piacere
 che sian le mie figliole maritate.
 MOSCA
1205Voi stesso l’approvate?
 BUONAFEDE
                                            Signorsì...
 MOSCA
 Quando dunque è così,
 per maggior sussistenza
 del loro matrimonio,
 acciò non si rendesse un giorno vano
1210congiungetele voi di vostra mano.
 BUONAFEDE
 Sì signor, dite bene;
 questa funzione al genitor conviene.
 
    Qua la mano, qua la mano, (Ad Ecclittico e Clarice)
 vi congiungo e sposi siete.
1215State uniti, se potete;
 fra voialtri non gridate
 e al dovere non mancate
 della vostra fedeltà.
 
 MOSCA
 Orsù tutto è finito.
1220Son fatti i matrimoni.
 Buonafede è contento.
 Voi siete sodisfatti.
 Ognun vada a goder la sua fortuna.
 E bisogno non v’è più d’altra luna.
 ECCLITTICO
1225Sì sì voi dite bene.
 Or che siam maritati,
 or ch’è ognuno di noi lieto e giocondo
 tornar tutti possiamo al nostro mondo.
 ERNESTO
 Al mondo ritorniamo
1230e grazie a Buonafede noi rendiamo.
 BUONAFEDE
 Come? Che cosa dite?
 Intendervi non so.
 MOSCA
 Meglio dunque con voi mi spiegherò.
 Voi ricusaste dar Flaminia in sposa
1235al mio signor Ernesto, ei con Ecclittico,
 ch’è di Clarice vostra amato amante,
 con finta astrologia
 v’ha condotto nel mondo della luna
 e qui cercato ha ognun la sua fortuna;
1240se di ciò che è successo vi dispiace
 di questa vostra gran credulità
 ora pagate il fio.
 BUONAFEDE
 Lunatico al veder sono stat’io;
 ma pazienza. M’avete voi burlato.
 LISETTA
1245Ha durato pur poco il principato!
 ECCLITTICO
 Così appunto succede
 a chi molto desia e tutto crede.
 CORO
 
    Questo è quello che succede
 a chi vuol cambiar fortuna;
1250tutto spera e tutto crede
 nelle stelle e nella luna;
 ma alla fin si pentirà
 chi lunatico sarà.
 
 Fine del dramma